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giulio ii e machiavelli

L’esperienza della vittoriosa riconquista di Perugia in condizioni di grande inferiorità militare impressiona M. e non è un caso che – proprio nel corso di questa missione – il Segretario concepisca i Ghiribizzi al Soderino nei quali sostiene che «Questo papa, che non ha né stadera né canna in casa, a caso conseguita, e disarmato, quello che con l’ordine e con l’armi difficilmente li doveva riuscire» (Lettere, p. 137). Anche per tale ragione – e a causa della posizione del papa rispetto a Genova, staccatasi dalla Francia – i rapporti tra Luigi XII e G. divennero tesi, in particolare dopo il rifiuto del re, nel luglio del 1507, di consegnare al papa i Bentivoglio, rifugiatisi a Milano. 10913). F. Gilbert, Machiavelli e Guicciardini. Giulio II inganna colpevolmente Cesare: “Giulio sol lo nutrì di speme assai, | e quel Duca in altrui trovar credettte | quella pietà che non conobbe mai”. You can download the paper by clicking the button above. Secondo Francesco Guicciardini il papa, pur lasciando alla città «segni ed immagine di libertà […], la sottomesse del tutto al dominio della Chiesa» (Storia d’Italia VII i). Nella missiva del 26 novembre 1503 presero corpo le intuizioni di M. circa le ‘vere’ risoluzioni del nuovo papa, culminate con l’arresto del duca Valentino il 28 novembre. In guerra con Ferdinando di Napoli, concluse la pace solo nel 1492, quando lo Stato della Chiesa era ormai paurosamente corroso da ribellioni ... Uomo politico (1475-1507), figlio di Rodrigo e di Vannozza Catanei, romana. Poi si paria di Giulio II che è stato un uomo impetuoso perché si impadronì di Bologna senza che nessuno glielo impedisse. ... la malattia e l’ostilità del nuovo papa Giulio II). In ottobre Machiavelli é a Roma per seguire il conclave. Fu sepolto in S. Pietro nella cappella di Sisto IV. Il 19 ottobre G. entrò a Imola e il 2 novembre Giovanni Bentivoglio fuggì da Bologna. L’orazione di apertura fu tenuta da Egidio da Viterbo che stigmatizzava duramente la decadenza morale della Chiesa e l’essersi affidata più alle armi che alla fede, incorrendo così nel castigo divino, la cui prima manifestazione era stata la sconfitta di Ravenna. 1. Non serve dire che tale metafora è improntata a un certo gusto misogino, per cui la donna deve essere controllata in quanto essere capriccioso e … Nominato legato della Marca d’Ancona nel 1473, nel giugno 1474 Giuliano fu posto dal papa a capo di una spedizione militare per ricondurre le ribelli Todi e Spoleto all’obbedienza dello Stato della Chiesa e assediò Città di Castello, spegnendone la sedizione. Venne così stipulata il 10 dicembre 1508 la lega di Cambrai contro Venezia tra Massimiliano I, Luigi XII, Ferdinando il Cattolico, G., il duca di Ferrara, il duca di Savoia e il marchese di Mantova. dei suoi Diarii, a cura di R. Fulin et al., 1886, col. 722). Giulio II Sala dei Cinquecento, Firenze Papa Giulio II Giovanni Bentivoglio Lega di Cambrai vs. Alleanza con Venezia vs. Francia capitolo XI fattore in più di Giulio rispetto a Alessandro opera per la grandezza della Chiesa, e non per quella di un privato muore nel 1513 capitolo Ad essi dedicò il 30 aprile 1477 un monumento funebre nella chiesa dei SS. Nella parte finale, poi, attraverso la metafora della donna, Machiavelli sembra preferire un atteggiamento vigoroso e spavaldo, su modello di papa Giulio II. L'uomo deve saper adattare il suo comportamento alla situazione,quindi deve essere impetuoso e previdente. Filosofia. 1511-1513, Bologna 1904; E. Rodocanachi, Le pontificat de Jules II, Paris 1928; P. Paschini, Roma nel Rinascimento, in Storia di Roma, 12° vol., Bologna 1940; G.B. 107-111 Giulio II nato come Giuliano della Rovere è stato uno dei più celebri Pontefici del Rinascimento. Perché la scelta del Borgia non fu utile,nei fatti, alla causa di Machiavelli? Il 2 ottobre 1506 G. fece il suo ingresso trionfale a Cesena. Giulio II (1503-1513), Roma, Roma nel Rinascimento 2010, p. 29-43 Figlio di Giovanni Santi Raffaello Sanzio poté ricevere dal padre, morto nel 1494, solo un primo indirizzo alla pittura. La speranza (andata delusa) di Giuliano era che il sovrano convocasse un concilio per deporre Alessandro VI, al quale, al contrario, il re fece atto di obbedienza. Evento fondamentale di quegli anni fu l’incontro a Lione, nell’aprile 1494, con Carlo VIII e gli inviati di Milano e Venezia che stavano trattando le modalità dell’intervento francese in Italia. Scomparso dalla ... (propr. 509-82; J.K. Klackzo, Rome et la Renaissance. Maria Grazia Blasio, Machiavelli, Giulio II e il principato ecclesiastico Isabella Iannuzzi, Le radici culturali di uno spagnolo alla corte papale: Bernardino de Carvajal Rosanna Alhaique Pettinelli, Raffaele Maffei e i Commentarii Urbani Rossella Bianchi, Pier Francesco Giustolo fra Pomponio Leto e Angelo Colocci La lega prevedeva, tra l’altro, la scomunica e l’interdetto su Venezia e il recupero dei possessi romagnoli allo Stato pontificio. Una nuova testimonianza di M. ci viene a proposito del gesto più ardito di G.: il rovesciamento di fronte con i francesi che, da alleati di ferro dal momento del conclave fino alla lega di Cambrai, divengono nemici violentissimi con la lega Santa del 1511. L. Thuasne, 3 voll., Paris 1883-1885; Le due spedizioni militari di Giulio II tratte dal diario di Paride Grassi bolognese, a cura e note di L. Frati, Bologna 1886; S. di Branca Tedallini, Diario romano dal 1° maggio 1485 al 6 giugno 1524, a cura di P. Piccolomini, in RIS, 23. Giulio II. II: Lettere, legazioni e commissarie. Arti e tecniche. Niccolò Machavelli e Francesco Soderini. Machiavelli, al contrario dei suoi contemporanei, sostiene che la fortuna domini metà delle azioni dell'uomo e che l'altra metà spetta invece all'uomo stesso costruirla. Nel conclave indetto per l'elezione del nuovo pontefice - durato dal 31 ottobre al 1º novembre 1503- il cardinale della Rovere riuscì, con un'abile azione diplomatica, a ottenere l'appoggio di Cesare Borgia (che così sperava di creare un debito di gratitudine nell'antico avversario di suo padre) e venne eletto Papa c… Nel giugno 1502 è a Urbino presso Cesare Borgia, noto come il Valentino, figlio di papa Alessandro VI. Machiavelli e la politica: il "Principe" 18/27. Il papa poté così recuperare Ravenna, Faenza, Imola e Forlì; Bologna, da cui fuggirono definitivamente i Bentivoglio, scomunicati dal papa, fu ripresa il 13 giugno dal duca di Urbino in nome della Chiesa. Non aver impedito l’elezione di Giulio II al Soglio Pontificio. Nelle sedute successive fu dichiarato illegittimo il concilio pisano-milanese, che il 4 giugno si trasferì ad Asti e infine a Lione. Inoltre l’opposizione di Giuliano al trasferimento della dote dei castelli di Cento e di Pieve di Cento per le nozze di Lucrezia Borgia con Alfonso d’Este fu un altro motivo di attrito con i Borgia. ; C. Dionisotti, Machiavellerie, Torino 1980; P. Prodi, Il sovrano pontefice. Sorry, preview is currently unavailable. I buoni rapporti con Cesare Borgia, tuttavia, non durarono a lungo: il 2 dicembre 1503 Cesena e le altre città conquistate dal Valentino rientrarono in possesso del papa; negli stessi giorni il Borgia fu arrestato e rinchiuso in Castel Sant’Angelo, e l’uomo di fiducia del Valentino, don Micheletto, imprigionato nei pressi di Cortona, fu condotto a Roma e consegnato, il 9 gennaio 1504, al papa. [dal lat. giùlio1 agg. Venne di poi papa Iulio e trovò la Chiesa grande, avendo tutta la Romagna e essendo spenti e’ baroni di Roma, e, per le battiture di Alessandro, annullate quelle fazioni; e trovò ancora la via aperta al modo dello accumulare danari, non mai più usitato da Alessandro indreto. A essi il Della Rovere avrebbe dedicato, il 30 apr. Giulio II (1503-1513), Roma, Roma nel Rinascimento 2010, p. 29-43, Lettere diplomatiche (da Enciclopedia Machiavelli, Roma 2015). Seguì quindi la lotta contro i Baglioni di Perugia e i Bentivoglio di Bologna, intrapresa in condizioni di netta inferiorità militare anche se in accordo con la Francia e Firenze, seguita da M. nella seconda legazione presso la corte papale del periodo 25 agosto-26 ottobre 1506. I primi anni. Machiavelli, Niccolò - Il principe nuovo: Cesare Borgia ... e grazie a circostanze fortunate (per il Valentino essere figlio del papa). To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser. 3 e segg., 6-9, 22-24; A. Pastore, Giulio II, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 57° vol., Roma 2002, ad vocem; Giulio II papa politico mecenate, Atti del Convegno, Savona 2004, a cura di G. Rotondi Terminiello, G. Nepi, Genova 2005; G. Inglese, Per Machiavelli. Per i fiorentini G. era un personaggio sbalorditivo, un vero ‘outsider’, e anche altri «oratori» di Firenze riportavano giudizi stupefatti sul modo di agire del papa, per il quale prefiguravano sempre una rovina politica e militare imminente che però non si realizzò mai (cfr. La situazione di Firenze, al centro del contrasto tra Luigi XII Nell’ottobre 1503 a Roma presenzia al conclave che elegge papa Giulio II, acerrimo nemico dei Borgia. Apostoli in Roma, commissionato probabilmente allo scultore Andrea Bregno. E benché la ’ntenzione sua non fussi fare grande la Chiesa, ma il duca, nondimeno ciò che fece tornò a grandezza della Chiesa: la quale dopo la sua morte, spento el duca, fu erede delle sua fatiche. Internet e informatica. […] [ma] la brevità della vita non li ha lasciato sentire il contrario; perché, se fussino sopravvenuti tempi che fussi bisognato procedere con respetti, ne seguiva la sua rovina. A giugno la tensione con la Francia subì un’impennata, tanto che nel mese successivo G. provò a sobillare Genova contro Luigi XII. 7/10. Ha trovato adunque la Santità di papa Leone questo pontificato potentissimo. login. L’obiettivo primario di G. era il recupero delle terre della Romagna occupate dai veneziani nei giorni della sua incoronazione. M. tornò di nuovo sull’impresa di Perugia in Discorsi I xxvii evidenziando come G. si mise alla mercé di Giampaolo Baglioni confidando temerariamente (ma con successo) nella propria autorità. Lo zecchere Antonio Segni, e "amicissimo" di Leonardo da Vinci. Trae origine proprio dall’esperienza romana di quell’autunno del 1503 il successivo ‘ripensamento’ teorico di M. sulla «mala elezione» di Cesare Borgia contenuto in Principe vii. Il pensiero politico di Machiavelli si nutre dell’esperienza accumulata con l’attività diplomatica svolta tra il 1499 e … A lui si deve la fondazione dei Musei Vaticani e viene ricordato dalla storiografia come il “papa guerriero” e “il papa terribile”. M. sapeva bene chi fosse «San Pietro ad Vincula», sapeva che G. era alla quarta partecipazione al conclave, che aveva mancato di un soffio l’elezione nell’ultimo, recentissimo, del settembre 1503, quando nella prima votazione aveva ottenuto il maggior numero dei voti, che era insomma un cardinale potente e temuto già da una ventina d’anni. L’aiuto prestato dai francesi nell’occasione fu pagato in denaro e con l’elevazione al cardinalato di tre francesi. 5° a. C., si inserì in seguito, soprattutto per opera di Cesare e di Augusto, nella leggenda delle origini troiane di Roma, riconoscendo... Giovanni de' Medici (Firenze 1475 - Roma 1521), secondogenito di Lorenzo il Magnifico; destinato alla carriera ecclesiastica, si laureò a Pisa in diritto canonico, avendo già ottenuto fin dalla fanciullezza benefici cospicui come la nomina ad abate di Montecassino e di Morimondo; nel 1489 era stato creato ... Giovanni Battista Cybo (Genova 1432 - Roma 1492); cardinale (1473), successe a Sisto IV (1484) con l'aiuto di Giuliano della Rovere e ricorrendo a numerosi intrighi. Il 1° novembre 1503, poche settimane dopo la morte di Pio III, il cardinale Giuliano Della Rovere fu finalmente eletto papa a larghissima maggioranza, anche con l’appoggio dei cardinali spagnoli fedeli ai Borgia. Il 2 gennaio 1511, pur convalescente, partì da Bologna in lettiga insieme con le sue truppe: «vederò, si averò sì grossi li coglioni come ha il re di Franza!», avrebbe esclamato al momento della partenza secondo il veneziano Gerolamo Lippomano, che faceva parte del seguito papale (così come riferito da M. Sanudo nell’11° vol. In primavera G. si trasferì a Rimini, dove ebbe notizia di un concilio antipontificio che si sarebbe dovuto aprire a Pisa nel settembre, convocato da cardinali francesi con l’intenzione di muovere la crociata e riformare la Chiesa. Tuttavia M. è disposto a riconoscere un lato costruttivo della politica di G., come si legge in Principe xi 12-15, 18: Surse di poi Alessandro VI, il quale, di tutti e’ pontefici che sono mai stati, mostrò quanto uno papa e col danaio e con le forze si poteva prevalere; e fece, con lo instrumento del duca Valentino e con la occasione della passata de’ franzesi, tutte quelle cose che io discorro di sopra nell’azioni del duca. Le lettere di M. ai Dieci costituiscono il resoconto dettagliato delle prime, energiche mosse del nuovo pontefice che lasciano intendere la natura tempestosa del papato appena inaugurato. L’11 ottobre il papa lanciò la scomunica contro Giovanni Bentivoglio e l’interdetto contro Bologna; intanto le truppe francesi si avvicinavano a Modena mentre quelle del papa conquistavano e depredavano il contado bolognese. Jules II, Paris 1898; R. Honig, Bologna e Giulio II. Una volta rinvigorita l’autorità pontificia sul Contado Venassino (regione di Avignone), nel settembre del 1476 Giuliano lasciò Avignone e rientrò in Italia. Da ricordare inoltre – come esempio negativo – il giudizio contenuto in Principe xiii dove M. contesta l’uso delle armi ausiliarie adducendo l’«esemplo fresco» (Principe xiii 3) di G.: «Le arme ausiliarie, che sono l’altre arme inutili, sono quando si chiama uno potente che con le sue arme ti venga a difendere, come fece ne’ prossimi tempi papa Iulio» quando chiamò in suo aiuto Ferdinando il Cattolico (come membro della lega Santa) per conquistare Ferrara. Papa (Albissola 1443-Roma 1513). La foga con la quale G. si lanciò nell’operazione di recupero territoriale della Romagna ai danni del Valentino, osservata da M., fu il primo sintomo evidente di questa modalità. Storia del suo pensiero politico, Napoli 1958, Bologna 19933; L. von Pastor, Storia dei papi dalla fine del Medioevo, 3° vol., Roma 1959, e 2° vol., Roma 1961, ad indices; F. Chabod, Scritti su Machiavelli, Torino 1964; C. Fusero, Giulio II, Milano 1965; M. Caravale, A. Caracciolo, Lo Stato pontificio da Martino V a Pio IX, Torino 1978, pp. Inviato nel 1507 in Germania presso la cor-te imperiale, dedicò a questa esperienza tre scritti: Rapporto di … Che le perplessità di M. persistano anche dopo la morte di G. è evidente dal trattamento riservato al pontefice negli scritti teorici realizzati nei dieci-quindici anni successivi all’elezione papale. L’arte dello stato e la cognizione delle storie, Roma 2006; A. Capata, L’immagine machiavelliana di Giulio II nella Legazione presso la corte papale del 1503, in Giulio II. Ma, se fossero venuti altri tempi che avessono ricerco altro consiglio, di necessità rovinava; perché non arebbe mutato né modo né ordine nel maneggiarsi. R. Santi). Sa vie et son pontificat, Paris 1873; M. Brosch, Papst Julius II. Sebbene in questa legazione sia Luigi XII a esser posto sotto la lente di ingrandimento di M., tuttavia è ben individuabile lo sconcerto machiavelliano per l’irrazionalità della posizione di G., oltre al palese disappunto per la scelta antifiorentina contenuta nella decisione di contrastare la Francia. II, pp. Attualità. Francescano, attese a Perugia dal 1468 a studî di diritto; dallo zio paterno Francesco, papa Sisto IV, ebbe, il 16 dicembre 1471, la porpora cardinalizia col titolo di S. Pietro in Vincoli e più tardi anche ... giùlio2 s. m. – In numismatica, nome dato al grosso o carlino papale dal 1504 – quando dal papa Giulio II (da cui prese il nome) fu aumentato di peso e migliorato d’intrinseco – fino al 1540, quando cominciò a prevalere il nome di paolo. Il 4 ottobre fu stipulata la lega Santa fra il papa, Venezia, Ferdinando il Cattolico e – dal 17 novembre – Enrico VIII d’Inghilterra contro la Francia. In ulteriori giudizi la tesi di M. non si presta a dubbi: G. incarna un tipo di principe «fortunato» perché non si è mai dovuto confrontare con «tempi» dissonanti dalla sua «natura» e non è mai stato obbligato all’uso della «prudenza» di cui era privo. 404-05), un colpo indiretto alla memoria e all’opera di G. sferrato da M. attraverso l’attacco nel VII e nell’VIII libro alla figura di Sisto IV Della Rovere, definito «lupo e non pastore» (Istorie fiorentine VIII xi 2). È evidente la linea di continuità istituita tra Alessandro VI e G. fondata sulla potenza militare e sull’espansione territoriale della Chiesa, sebbene si tratti di due pontefici profondamente diversi quanto a stile personale e carattere. Dopo un'infanzia trascorsa ... Giuliano della Rovere nacque ad Albissola presso Savona il 5 dicembre 1443, da povera famiglia. Terminato il pontificato di G., M. si pone di fronte alla difficoltà di un giudizio univoco che tuttavia è ineludibile. da qui uscirà papa Giulio II, e può assistere alla rovina della costruzione politica di Cesare Gorgia.La Germania e la Francia "Tra 111507 e il 1508 compì una lunga missione in Tirolo, presso l'imperatore Massimiliano d'Amburgo. In effetti un principe ereditario ha ben minori motivi, e si Machiavelli cita anche due esempi moderni per corroborare la sua tesi, ovvero Pier Soderini (il Gonfaloniere perpetuo della Repubblica di Firenze, di cui era stato collaboratore e amico nel periodo 1502-1512) e papa Giulio II, citato a più riprese anche nel Principe: il primo viene descritto come un uomo prudente e cauto sulla falsariga di Q. Fabio Massimo, cosa che gli permise di prosperare nei tempi … La prima preoccupazione ‘pratica’ legata all’elezione di G. risiede per M. nel clima di ‘sospetto’ unanimismo in cui era maturata la sua rapidissima elezione. Agli inizi di settembre, quando Carlo VIII varcò la frontiera verso l’Italia, Giuliano era al suo fianco e lo accompagnò fino a Roma, dove entrarono il 31 dicembre. M. ebbe modo di osservare da vicino la carriera politico-militare di G., ricavandone una potente suggestione antropologica che lo spinse a ritagliare sulla sua figura un particolare tipo di principe: l’«impetuoso» che si contrappone al «respettivo». In realtà sappiamo che nel 1508 G. favorì l’acquisto del ducato d’Urbino da parte del nipote Francesco Maria Della Rovere che era in ogni caso il legittimo erede per parentela con i Montefeltro. Iulius]. Cultura e letteratura del pieno Rinascimento, 2008, p. 161): «Giulio II non diventerà mai un modello politico come il Valentino (di cui peraltro aveva determinato la sconfitta)». Enter the email address you signed up with and we'll email you a reset link. Le quali cose Iulio non solum seguitò ma accrebbe, e pensò a guadagnarsi Bologna e spegnere e’ viniziani e a cacciare e’ franzesi di Italia: e tutte queste imprese gli riuscirno, e con tanta più sua laude quanto lui fece ogni cosa per accrescere la Chiesa e non alcuno privato […]. Niccolò Machiavelli. Storia. Ma il M. teorico non riconosce una «virtù» a G., salvo rare concessioni, come in Principe xvi dove viene citato tra coloro che hanno utilizzato la fama di «liberale» per ottenere il consenso, e poi disfarsene senza timore di apparire «misero»; oppure in Discorsi III xliv 1, dove G. viene indicato come personaggio esemplare per dimostrare come «e’ si ottiene con l’impeto e con l’audacia molte volte quello che con modi ordinarii non si otterrebbe mai». L’unica «virtù» posseduta da G. è rappresentata dalla «fortuna» di aver vissuto in un arco di tempo nel quale gli fu possibile ottenere successo comportandosi con «impeto». Lo spirito combattivo di G. rimaneva in ogni caso intatto. 4. 99 e segg. E in Francia Machiavelli si recò numerose volte (nel 1500, nel 1504 , nel 10 e nell’11 ) , tanto da conoscere molto bene la struttura di questo stato e da poter analizzare con precisione le ragioni della forza e del prestigio dei Francesi e, insieme , le cause dei loro insuccessi. La riforma monetaria di Giulio II. Il brano si può suddividere in quattro parti: 1. l’enunciazione della tesi secondo cui la fortuna condiziona per metà le vicende umane, mentre l’altra metà è decisa dall’agire dell’uomo; 2. l’idea, che il principeper conservare il potere dovrebbe essere capace di adattare la propria condotta al mutare delle circostanze e dei tempi; 3. l’esempio specifico di Giulio II; 4. la conclusione secondo cui l’uomo impetuoso ha maggiori possibilità di dominare la fortuna che come una donna, preferisce gli audaci. Enciclopedia machiavelliana", Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana, 2014, vol. Figlio di Bernardo di Niccolò Buoninsegna, dottore in legge, e di Bartolomea de' Nelli, soffrì in gioventù delle ristrettezze economiche della famiglia, che pure apparteneva all'antica e illustre nobiltà dei Machiavelli, feudatari guelfi di Montespertoli. Ma le cose volsero al peggio per l’esercito spagnolo-pontificio: il 5 febbraio 1512 Gaston de Foix, comandante delle truppe francesi, liberò Bologna dall’assedio ed entrò in città. Academia.edu no longer supports Internet Explorer. L’elezione dello zio al soglio pontificio come Sisto IV, avvenuta il 9 agosto 1471, gli consentì di compiere una folgorante carriera ecclesiastica: il 16 ottobre di quello stesso anno fu nominato arcivescovo di Carpentras e legato d’Avignone e il 15 dicembre cardinale di S. Pietro in Vincoli. Dopo gli scritti politici presentati nelprimo volume, questo secondo raccoglie un'ampia scelta di lettere e legazioni, cioè i documenti dell'attività diplomatica di Machiavelli. Prima dell’elezione al papato, avvenuta il 1° novembre 1503, Giuliano partecipò con un ruolo di primo piano a tre diversi conclavi: quello del 1482, convocato dopo la morte di Sisto IV (12 agosto 1484), che portò all’elezione di Innocenzo VIII (dove Giuliano riversò strategicamente sul futuro eletto, Giovanni Battista Cibo, i voti da lui controllati); il conclave seguìto alla morte di Innocenzo VIII, avvenuta il 25 luglio 1492, da cui uscì papa Alessandro VI (in questo caso Giuliano, pur avendo l’appoggio della Francia e del re Ferdinando di Napoli, venne sconfitto dall’abile compravendita di voti di Rodrigo Borgia); il conclave che elesse il 22 settembre 1503 papa – con il nome di Pio III – Francesco Todeschini-Piccolomini (voluto fortemente da Giuliano in chiave antifrancese, contro la candidatura del cardinale Georges d’Amboise) destinato però a un regno di soli ventisei giorni. Per contrastare la fortuna, … Leonardo presso Giulio II nei promi mesi del 1505. Tutte imprese che gli riuscirono con «laude» perché non destinate a favorire «alcuno privato» (come nel caso di Alessandro VI con Cesare Borgia), ma concepite «per accrescere la Chiesa». Nel luglio le truppe pontificie conquistarono Reggio nell’Emilia in assenza del duca Alfonso d’Este, e in ottobre Parma e Piacenza, con sconcerto dell’imperatore Massimiliano, furono staccate dal ducato di Milano e incorporate nello Stato della Chiesa. Scrittore, uomo politico, storico e filosofo italiano (Firenze 1469-1527). L'esempio di papa Giulio II della Rovere è già stato prodotto da Machiavelli in altri capitoli del trattato, anzitutto nel cap. Il pontificato di G. è largamente segnato, per M., dalla natura di un papa «furioso» e monolitico, incapace di mutare di segno come richiesto al «savio» per assecondare la «fortuna», ma incapace anche di attenersi ai più consolidati precetti quattrocenteschi di governo fondati sulla «prudenza». Ostile ad Alessandro ... Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 57 (2001). Nel frattempo l’esercito francese, del quale faceva parte Giovanni Bentivoglio, si trovava ormai nei pressi di Bologna, ma G. preferì retrocedere. 3. Nel 1500 Giuliano ricevette da Alessandro VI la concessione dell’abbazia di Chiaravalle in cambio del suo appoggio alla politica del Valentino che stava costituendo uno Stato nell’Italia centrale. Quel papa così bestiale, «misero» e «rotto», fautore di un uso della forza senza prudenza, capace di adottare qualsiasi strumento per affermare la potenza dello Stato della Chiesa, aveva ottenuto in vita grandi successi. Nel corso dell’estate il papa lavorò attivamente alla costruzione di un’alleanza con Venezia, Spagna e Inghilterra in funzione antifrancese. G. ereditò dal papa borgiano il pieno controllo del territorio della Romagna e la sconfitta delle potenti famiglie baronali degli Orsini e dei Colonna, ma soprattutto «la via aperta al modo dello acumulare danari». Giuliano Della Rovere nacque ad Albisola, presso Savona, il 5 dic. La maturazione di questa clamorosa posizione antifrancese di G., successiva alla sconfitta dei veneziani ad Agnadello, è testimoniata da M. nella terza legazione in Francia, svoltasi dal 20 giugno al 24 settembre 1510: «la rottura tra ’l Papa e questo Re si crede si possa dire certa [...] considerando quello si mormorava qua» (M. ai Dieci, 18 luglio 1510, in LCSG, 6° t., p. 433). Il giudizio di M., emerso già dalle primissime mosse di G., nasce da un’avversione innata dei fiorentini per le modalità assolutamente impulsive e non prudenti del nuovo papa. Giuliano della Rovere, francescano, fu creato cardinale dallo zio Sisto IV nel 1471; dopo aver assolto numerosi incarichi politici e diplomatici, divenne potentissimo con l’elezione di Innocenzo VIII, a lui legato da vincoli di gratitudine. Di tenore simile risulta un passaggio in Discorsi III ix 15-16: Papa Iulio II procedette in tutto il tempo del suo pontificato con impeto e con furia; e perché gli tempi l’accompagnarono bene, gli riuscirono le sua imprese tutte. Essais et esquisses. 287-375; F. Guicciardini, Storia d’Italia, a cura di S. Seidel Menchi, introduzione di F. Gilbert, Torino 1971; Erasmo da Rotterdam, Papa Giulio scacciato dai cieli, a cura di P. Casciano, Lecce 1998. In Principe xxv 18, 24 leggiamo: Papa Iulio II procedé in ogni sua cosa impetuosamente, e trovò tanto e’ tempi e le cose conforme a quello suo modo di procedere che sempre sortì felice fine. Il carattere complessivamente ‘non esemplare’ di G., seppure tra diverse sfumature, è del resto sintetizzato con formula lapidaria da Nino Borsellino (L’età italiana. Nicknamed the Warrior Pope or the Fearsome Pope, he chose his papal name not in honour of Pope Julius I but in emulation of Julius Caesar. L’11 novembre G. entrò trionfalmente in città. Nel corso dell’inverno addirittura Giuliano si impegnò nelle trattative per il matrimonio tra il duca Valentino e Carlotta d’Albret e nella stipulazione dell’accordo tra Venezia e Luigi XII per la spedizione contro il ducato di Milano. Il testo da cui parte l’osservazione di M. è la Legazione presso la corte papale del periodo 23 ottobre-18 dicembre 1503, svolta in occasione del conclave che elesse papa Giulio II. Acquista LEONARDO da VINCI e papa GIULIO II. Economia e business. Giulio II (1503-1513), Viterbo 2009, a cura di P. Procaccioli, M. Chiabò, A. Modigliani, Roma 2010, pp. Infine, nelle Istorie fiorentine sarebbe ravvisabile, secondo Dionisotti (1980, pp. Un corpo e due anime: la monarchia papale nella prima età moderna, Bologna 1982; I. Cloulas, Giulio II, Roma 1993; E. Cutinelli-Rendina, Chiesa e religione in Machiavelli, Pisa-Roma 1998; O. Niccoli, La vita religiosa nell’Italia moderna. Secondo Riccardo Bruscagli (Machiavelli, 2008, p. 25) «la legazione dell’ottobre 1503, dopo la morte di Pio III [...] segna un progressivo distanziarsi di Machiavelli dalla valutazione positiva data in precedenza del Valentino». - Giuliano della Rovere (Albissola 1443 - Roma 1513), francescano, fu creato cardinale dallo zio Sisto IV nel 1471; dopo aver assolto numerosi incarichi politici e diplomatici, divenne potentissimo con l'elezione di Innocenzo VIII, a lui legato da vincoli di gratitudine. Il 13 settembre 1506 G. entrò in Perugia quasi disarmato, con il solo appoggio della scorta, formata da circa centocinquanta soldati svizzeri, e fu accolto solennemente da Giampaolo Baglioni. In appoggio al papa intanto affluivano in Italia le milizie dei Cantoni svizzeri e contemporaneamente aumentavano le difficoltà dell’esercito francese. Machiavelli conclude dicendo che gli uomini sono felici se la fortuna è … Ma nel confronto con Alessandro VI M. preferisce assegnare a G. un comportamento più disinteressato, come se il nepotismo di questi fosse più attenuato e meno sfrontato, svincolato da odiosi interessi particolari. – Appartenente alla gente Giulia, gente patrizia romana che, già illustre nel sec. La posizione roveresca si complicò con la conquista da parte di Cesare Borgia del ducato di Urbino, fino allora tenuto da Guidubaldo da Montefeltro, imparentato con Giuliano. Affiancando personaggi del calibro di Cesare Borgia e Giulio II si rese conto dell’arretratezza della repubblica fiorentina e nelle lettere che mandava alla sua città, oltre a riferire ciò di cui era incaricato, criticava in maniera non troppo velata l’atteggiamento attendista della Signoria Fiorentina. Quando il padre fu eletto papa col nome di Alessandro VI, Cesare, ch'era già vescovo di Pamplona (1491), fu creato arcivescovo di Valenza (1492), cardinale (1493) e governatore generale e legato di Orvieto (1495). Questi problemi furono superati nel corso dell’inverno, quando andò profilandosi l’alleanza tra Massimiliano I d’Asburgo e il papa in funzione antiveneziana e un armistizio tra Francia e impero. Bibliografia: Fonti: L. Wadding, Annales minorum, 14° vol., Roma 1735, p. 91; Bullarium diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum, a cura di A. Tomassetti, 5° vol., Torino 1860; M. Sanudo, Diarii, a cura di R. Fulin, F. Stefani, N. Baroz et al., 58 voll., Venezia 1878-1903; J. Burckard, Diarium sive Rerum urbanarum commentarii 1483-1506, éd. - Il grosso papale, che sotto Giulio II aveva preso il nome di giulio (v.), lo cambiò in quello di paolo durante il pontificato di Paolo III conservandolo poi fino a tempi recenti, quando non solo erano diversi i nomi dei papi, ma diversi anche il valore e il peso delle monete da ...Leggi Tutto Pensiero politico e storiografia a Firenze nel Cinquecento, 1970, pp. Apostoli in Roma, commissionato probabilmente allo scultore ... Giuliano della Rovere nacque ad Albisola il 5 dicembre 1443 di modesta famiglia, da Raffaello e da Teodora di Giovanni Manirola.

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